L’intelligenza artificiale fa passi da gigante e forse di più, ogni anno infatti le novità e le innovazioni sono sbalorditive. I robots, sono progettati per svolgere qualsiasi funzione, che sia di tipo meccanico, che sia di tipo funzionale o integrativo, ma la vera scoperta è la funzione di tipo sociale.

Aspettative dei Robots Sociali

Come viene riportato nel sito Tech4Future, i robots sociali sono autonomi o semi autonomi e sono quelli che sono stati studiati per far si che interagiscano con l’uomo, ma gli  studi non vogliono portare a una macchina che esegue esclusivamente ordini da parte di una persona, ma al contrario volgono alla prospettiva di avere un robts che si basi su funzioni emotive, e questo con il passare del tempo sta diventando sempre più reale. Le sofisticate tecnologie utilizzate e migliorate, fanno si che l’intelligenza artificiale, lentamente si trasformi in naturale e viene impiegata soprattutto per reagire a impulsi esterni captati da sensori e telecamere.

Lo studio della mente umana

Questo progresso nella tecnologia robotica è dovuto all’attento e scrupoloso studio della mente umana e delle sue grandi capacità. Questo ha portato quindi alla riuscita nel traslare quello che la mente elabora e traduce da impulsi esterni, nel meccanismo del robot. Questo fa si che il sempre più umano robot, somigliante ad esso anche nell’aspetto, riesca a rispondere a richieste, interpretare movimenti del corpo e del volto di chi ha davanti, riconoscere voci e sapersi adattare alle situazioni e alle esigenze delle persone.

Scopi e ruoli ricoperti dai robots

Come si delinea dal nome, il tipo di ruolo che andranno a ricoprire questi robts è sociale; vengono infatti elaborati per essere attribuiti a problematiche di salute o di isolamento, ma i loro compiti grazie al miglioramento delle funzioni che posseggono, sono in continua espansione. Pensiamo al robot terapeutico che è stato costruito per somigliare ad un cucciolo di foca, a cui è stato attribuito il nome di Paro. Ha lo scopo di ridurre lo stress e le difficoltà nelle persone malate di Alzheimer ed è utilizzato nelle strutture in cui vengono curate. Una vera e propria pet therapy, infatti Paro riesce a muovere la testa se lo si chiama per nome ed emette mugolii nel momento in cui viene accarezzato. Ma il robot non assume per forza una sembianza umana, vegetale o animale, se ci pensiamo bene abbiamo a che fare con social robots tutti i giorni. Pensiamo a Google Home, Amazon Echo, Alexa o anche lo stesso Siri dei dispositivi apple. Essi eseguono per noi operazioni con la semplice istruzione vocale. Un’ altra delle occupazioni cui volgono tali meccanismi sono le assistenze per le persone anziane. Esse hanno per lo più sembianze umane, e sono veri e propri assistenti e via via riescono a ricoprire sempre più funzioni.

Principali Robots esistenti

Aido, è uno dei robots più commercializzati dell’ultimo periodo. Ha una forma lunga e semi curva e non somiglia per niente ad un umano, anzi ricorda molto il conosciutissimo extraterrestre ET. È definito un robot di famiglia poiché riesce a riconoscerne tutti i membri, ad aiutarli a ricordare scadenze e appuntamenti e può essere un ottimo alleato nell’intrattenere i bambini. Più umanistico, anzi umanoide è invece Alpha 2. Anch’esso categorizzato come robot di famiglia è dotato di videocamera e sensori, riesce a leggere e a muoversi liberamente in una stanza senza il pericolo di urtare nulla. Molto simili ai precedenti troviamo Pepper, Nao, Buddy, Amy, Dumy. Accanto a questi troviamo un orgoglio tutto italiano R1 realizzato dall’Istituto Italiano di Tecnologia. Ha dei costi molto alti e quindi con molta difficoltà sarà lanciato per essere utilizzato in casa, ma in compenso con la sua pelle artificiale tattile, la sua altezza di 1,25 m e le braccia allungabili, riesce ad essere proiettato a scopi scientifici e chirurgici.

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